Agnello di Dio

L’amuleto Agnus Dei ha solitamente la forma di un reliquiario. Il pezzo ha l’espressione Agnus Dei inscritta al centro. Di origine latina, il termine significa “Agnello di Dio”, poiché Giovanni Battista si riferiva a Gesù Cristo.
Affinché Cristo possa estendere tutta la sua protezione a chi indossa questo capo, deve essere benedetto. I devoti gli attribuiscono il potere di proteggere da tutti i pericoli, malattie e tempeste.

Alcuni riferimenti dall’Agnus Dei:

Agnello di Dio o in latino, Agnus Dei, è un’espressione usata nel cristianesimo per riferirsi a Gesù Cristo, identificato come il salvatore dell’umanità, essendo stato immolato come riscatto per il peccato originale. Nell’iconica arte e simbologia cristiana, è spesso rappresentato da un agnello con una croce. L’espressione compare nel Nuovo Testamento, specialmente nel Vangelo di Giovanni, dove Giovanni Battista dice di Gesù: «Ecco l’Agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo» (Gv 1,29).

Gli ebrei avevano l’usanza di uccidere un agnello come sacrificio a Dio, per la remissione dei peccati. Il sacrificio di animali era frequente tra i vari gruppi etnici in varie parti del mondo. La Bibbia cita, ad esempio, il caso di Abramo che, per provare la sua fede in Dio, avrebbe dovuto sacrificare il suo unico figlio, immolandolo e bruciandolo su una pira di legno, come era consuetudine per i sacrifici animali – il biblico racconto afferma, tuttavia, che Dio non ha permesso una tale esecuzione. La morte di Gesù Cristo, considerato dai cristiani come l’unigenito figlio di Dio, renderebbe superflui questi sacrifici, poiché considerato perfetto, non avendo peccato ed essendo nato da una vergine per grazia dello Spirito Santo, simile ad Adamo prima dell’originale peccato, sarebbe il sacrificio supremo, interpretato come il più grande atto d’amore di Dio per l’umanità.