Cacciatore di ossa

Descrizione: materiale in gesso dipinto a mano dimensioni 23cm

Cacciatore Orixá, guardiano dell’agricoltura, della foresta e della natura. In una leggenda di Oxossi (Ososi) si racconta che nella città di Ifé si stava festeggiando uno dei raccolti di igname, come era consuetudine all’epoca, e durante la festa la città fu invasa da un enorme uccello sul tetto del palazzo del re Oduduwa. L’uccello era malvagio ed era per volere delle maghe di Yamim Oxorongá (signore degli uccelli). Volendo fermare e uccidere l’animale, il re Olofin Oduduwa ordinò di chiamare i cacciatori o gli arcieri. Dalla città di Ido arrivò Oxotogun (Osotogun), il cacciatore di venti frecce. Da More venne Oxotadota, il cacciatore di cinquanta felci. Infine, da Iremaa arrivò Oxotokanxoxo (Osotokansoso), il cacciatore di una sola freccia. La madre di Oxotokanxoxo temeva che il figlio non fosse in grado di abbattere l’uccello malvagio e andò a chiedere aiuto a un Babalawo affinché il figlio riuscisse nella missione ordinata da Oduduwa. Gli fu consigliato di fare un ebò per calmare l’ira di Yamim Eleye (mia madre degli uccelli). I primi 3 cacciatori fallirono, ma nel momento esatto in cui la madre di Oxotokanxoxo offrì l’offerta che fu avvicinata dal babalawo, Eleye (uccello malvagio), abbassò la guardia e Oxotokanxoxo scoccò la sua unica freccia che lo colpì e uccise Eleye. Tutti gli abitanti della città di Ifé erano molto felici che il cacciatore fosse riuscito ad uccidere l’uccello, e tutti festeggiavano con gioia e cantavano gridando “Osowusi!” (Oxowuxi), che dopo molto tempo cambiò il suo nome in Oxossi (Ososi). Okê Arô, Arolê! In Brasile, soprattutto nel Candomblé, Ibualama o Iboalamo, Inlè o Erinlè è una delle qualità o vie di Oxóssi, marito di Oxum Ipondá o Iepondá, e padre di Logunedé o Logum. Come gli altri orixás, Oxóssis è un cacciatore (un Odé), re di Ketu e usa ofá (arco e frecce), ma veste in pelle (abiti degli animali cacciati), con cappello e frusta (erukere). Oxóssi è l’archetipo di colui che cerca di superare i propri limiti. Curiosità e osservazione sono caratteristiche delle persone considerate figlie di Oxóssi, orixá anche di gioia, di espansione, che ama agire di notte, come i cacciatori. Sono loquaci, agili e pensano molto velocemente.

Fonte: http://www.imagensbahia.com.br – Testo: Luiza Fernanda, da Caçapava, SP